Lutto nel mondo Acli
Il ricordo di Gianni Andreani, già presidente delle ACLI PROVINCIALI DI PAVIA, per far memoria del caro amico Michele Giacomantonio
Dedicato a Michele Giacomantonio.
Erano gli inizi degli anni sessanta e ci eravamo appena iscritti all’Università Cattolica di Milano, alla facoltà di Economia. Con noi ricordo presenti e attivi nell’ impegno culturale Cesare Turri e Carlo Rossella. Venivamo tutti da esperienze nelle nostre chiese locali e scegliemmo di iscriverci e partecipare alla vita associativa delle Acli pavesi, per il loro dinamismo e che allora erano guidate da significative personalità: Fortunato Bianchi, Walter Damiani, Ottavio Bonomi, Zaccone e Verlic di Vigevano, Di Bella di Casorate.
Avevamo la sede in via Palestro in pochi locali e con una piccola sede di Enaip vicino a San Michele. Nelle Acli, noi giovani, ci siamo occupati subito di comunicazione e promozione, attraverso il nostro mensile Al Lavoro e attraverso la partecipazione alle iniziative dei Nuclei di Fabbrica. Dopo poco tempo Bianchi venne eletto deputato. Bonomi a causa di una grave malattia ci lasciava e Damiani fu nominato Presidente della Provincia di Pavia.
Queste elezioni e nomine erano l’esito della qualità del nostro lavoro sul territorio. Ed i giovani come noi presenti nel movimento seppero proseguire e ravvivare ulteriormente con impegno l’esperienza aclista.
Ricordo i momenti di formazione del martedì sera, che erano occasioni molto partecipate di riflessione, confronto e convivialità. E poi i Convegni di studio al Castello di Masino e quello organizzato da Michele a Portofino Vetta con una forte partecipazione di giovani. Michele in quel periodo si impegnava anche per il rinnovamento della DC. Per capire dove stava andando e cosa poteva essere una nuova DC, organizzammo al teatro Fraschini una tre giorni per dibattere sul futuro del partito.
Intanto ci avvicinavamo al “sessantotto” con quelle grandi lotte operaie e studentesche e quei grandi cambiamenti di prospettive e rinnovate idealità. Nascevano nuove forze
politiche: Lotta continua, Avanguardia operaia, ecc.. Alcuni aclisti decisero di uscire come Rossella e Turri e altri invece decisero di entrare : Peruselli, Bergonnovi, Fazzini, Bellodi.
Sotto la spinta di Michele ci impegnavamo, in coordinamento con molte altre sedi
provinciali in tutta Italia, per favorire la piena autonomia delle Acli dalle forze politiche e in particolare dalla DC. Autonomia poi sancita con il Congresso di Torino di fine anni sessanta e di Vallombrosa e con il grande convegno di studio presso le Canossiane centrato sulla critica alla società dei consumi.
Nel 1967 acquistammo, con l’impegno generoso di ciascuno e tutti, la storica sede in
piazzetta del Carmine. Un palazzo di tre piani dove le Acli pavesi diventarono davvero e per un lungo periodo il centro della vita e delle azioni delle forze sociali della città di Pavia.
Il nostro mensile Al lavoro, nei suoi contenuti e nelle sue proposte, avanzava una possibile alternativa di ispirazione cristiana ai valori negativi del capitalismo imperante e vedeva, nella sua redazione, la partecipazione attiva di molti giovani proveniente dai tanti Circoli della provincia. Grande era la partecipazione e l’entusiasmo che Michele riusciva a suscitare. Per le sue doti umane e per la sua capacità di pensiero. In quel contesto ci fece conoscere anche sua moglie Aida.
Michele poi fu eletto Presidente Provinciale delle Acli e per le sue grandi qualità umane ed intellettuali entrò poi dopo poco in Presidenza nazionale come espressione della sinistra Acli.
Con la sua partenza fui eletto io Presidente provinciale. A Roma Michele si occupò
prevalentemente di formazione e animazione sociale partecipando a incontri, seminari e dibattiti in tutta Italia. Fu anche animatore di diversi progetti innovativi in campo sociale e culturale, in collaborazione con i principali soggetti nazionali del Terzo settore, dell’Associazionismo e del sindacato. Nel suo impegno a Roma fu molto apprezzato, per la sua capacità di dialogo e per la sua originalità di pensiero, dai principali soggetti politici e istituzionali del tempo.
Terminata la sua esperienza aclista decise di ritornare nella sua terra d’origine a Lipari dove venne eletto Sindaco dal 1994 per due mandati. Fu molto apprezzato per il suo sincero e concreto impegno per il bene comune e si impegnò in un innovativo progetto di riqualificazione delle Eolie e delle isole minori che è ancora attivo.
Michele era un vero intellettuale, un uomo di fine pensiero e generoso impegno.
Era persona squisita, gentile, di grandi passioni e valori.
La nostra è stata una lunga amicizia e un lungo e fruttuoso cammino nelle Acli per essere sempre al servizio dei lavoratori e della democrazia partecipata.
Grazie Michele per quello che hai donato per la costruzione di una società più umana e fraterna e quindi più sana, più bella e più giusta.
Gianni Andreani