Lavoro domestico: come comportarsi durante il periodo di emergenza Coronavirus?
L’emergenza sanitaria Covid-19 sta avendo ripercussioni anche nel mondo del lavoro domestico. Ad oggi, dopo l’uscita in Gazzetta Ufficiale del Decreto Legge “Cura Italia”, non sono previste misure economiche a sostegno dei datori di lavoro, né ammortizzatori sociali per i lavoratori. Vediamo insieme come affrontare questo momento.
Gli spostamenti
Come indicato nel DPCM del 9 marzo 2020, gli spostamenti sono consentiti per comprovati motivi di lavoro. Gli assistenti familiari che devono raggiungere l’abitazione del proprio assistito potranno farlo portando con sé un’autodichiarazione attestante il motivo.
Ferie o sospensione
Le parti, al fine di scongiurare il diffondersi del contagio, potranno scegliere tra queste alternative:
- Ferie: lo stesso DPCM invita i datori di lavoro ad accordare periodi di ferie al lavoratore, eventualmente anche anticipando quelle che maturerà nel corso dell’anno
- Recupero ore: un accordo tra le parti può prevedere che, al termine dell’emergenza coronavirus, il lavoratore possa recuperare le ore non prestate
- Sospensione del rapporto di lavoro: il datore di lavoro può sospendere il rapporto comunicandolo all’Inps. In questo periodo non dovrà versare né i contributi all’Inps, né i compensi retributivi al lavoratore
Se il datore di lavoro è in quarantena
Se il datore di lavoro (o un suo familiare) è in quarantena, il rapporto di lavoro potrà essere sospeso.
Se il lavoratore è in quarantena
Se ad essere in quarantena è il lavoratore questo periodo sarà equiparato alla malattia. Il datore di lavoro dovrà retribuire le giornate secondo quanto stabilisce il CCNL del lavoro domestico.
Contributi Inps
Sono sospesi i termini relativi ai versamenti dei contributi dovuti dai datori di lavoro domestico in scadenza nel periodo dal 23 febbraio 2020 al 31 maggio 2020. Il pagamento dei contributi sospesi dovrà essere effettuato entro il 10 giugno 2020, senza applicazione di sanzioni o interessi.
Licenziamento
Il blocco dei licenziamenti, stabilito per i prossimi due mesi, non trova applicazione nel lavoro domestico. I datori di lavoro potranno continuare a recedere dal contratto senza dover argomentare le ragioni che lo determinano.
Saremo al vostro fianco per trovare le soluzioni migliori.